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Il corso consente di esaminare in profondità le dinamiche psicologiche che interferiscono o agevolano la presa di decisioni. Vengono alternati momenti di riflessione teorica a esercitazioni pratiche; in queste ultime i partecipanti possono confrontarsi con situazioni realistiche nelle quali il decisore si trova a fare i conti con informazioni elaborabili attraverso lo strumento della razionalità, ma anche con situazioni che implicano la messa in gioco di aspetti emotivi. Inoltre viene indicato un percorso a step successivi che, se seguito, conduce a decisioni ottenute senza trascurare elementi essenziali e senza attribuire eccessiva importanza ad aspetti marginali.

INTRODUZIONE

Premessa fondamentale è la questione etica. Ammesso che il decisore voglia prendere la decisione migliore, bisogna chiedersi “migliore per chi?“. Se si tratta di una decisione presa all’interno di una organizzazione, sembra scontato che la decisione debba essere la migliore per l’organizzazione stessa e i suoi scopi. Ma il decisore che posizione assume rispetto a questi scopi? Qualsiasi processo esso voglia seguire per decidere, i suoi obiettivi devono essere in linea con quelli aziendali. Questo punto sembra ovvio sul piano economico, ma non lo è affatto se le decisioni vanno a impattare sui valori del soggetto. In caso di conflitto tra gli obiettivi aziendali e i valori individuali del decisore, ogni buona strategia decisionale risulterà inefficace in quanto ostacolata dalla coscienza individuale.