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Quando l’ansia pervade la vita di una persona, tutto produce tensione e paura. Il pensiero scivola continuamente in avanti e la mente cerca di prevedere e controllare gli eventi futuri. Gesti e impegni ben conosciuti e già vissuti diventano montagne insormontabili. La soluzione più semplice sembra essere quella di evitare ciò che fa paura, ma a lungo andare diventa una trappola che toglie ogni colore alla vita. Ogni limitazione che ci imponiamo diventa un impoverimento e, col tempo, si rischia di non muoversi più. Come possiamo cambiare direzione e come trovare le energie necessarie per questa svolta tanto desiderata?

Innanzitutto dobbiamo ricordarci che paura e ansia servono a proteggerci e attivarci di fronte ai pericoli. Quando l’ansia diventa pervasiva, però, chi la vive è consapevole che gran parte delle paure sono rivolte a situazioni, eventi o impegni che non sono in realtà pericolosi. La mente amplifica e mostra come insostenibili delle situazioni che il soggetto stesso reputa affrontabili in condizioni di tranquillità. Proprio questa consapevolezza fa emettere un giudizio implacabile verso se stessi e le proprie incapacità di vivere serenamente le usuali vicissitudini dell’esistenza umana. “Non dovrei provare queste sensazioni”, “le altre persone sono serene”.

Questo modo di pensare e auto giudicarsi, oltre a limitare la vita, toglie fiducia in se stessi con effetti che si riverberano nel procedere dell’esistenza. Le paure aumentano e la mente è spesso in allarme per eventi futuri che non è possibile prevedere. La sensazione è di non avere le risorse e di non essere in grado di far fronte alle richieste del vivere.

Il giudizio sulle proprie capacità e potenzialità viene falsato e si rischia di considerarsi inadatto alla vita e privo delle risorse necessarie per viverla.

Quando si è consapevoli del modo disfunzionale di pensare, è possibile riconoscere il momento in cui ci proiettiamo nel futuro e cerchiamo di controllare le situazioni. Questa consapevolezza consente di stoppare la mente e di ricondurla al momento presente. In questi momenti è necessario dire BASTA a se stessi. Basta a quel proiettarsi in avanti e rimanere inchiodati al presente che si sta vivendo.

Un altro aspetto da considerare per cambiare rotta, riguarda il luogo cui attingere le risorse necessarie. L’ansia porta a non fidarsi di se stessi, proprio a causa di quel giudice interiore così poco indulgente. Il cambio di rotta è possibile, oltre che attraverso una conoscenza delle proprie esperienze precedenti che possono aver minato le fondamenta della propria autostima, cominciando nel presente ad accettare la propria ansia come dato di fatto, e andando incontro alle esperienze che fanno paura. Quasi sempre, pensando, i fantasmi ci invadono, mentre facendo ci accorgiamo di come gran parte di ciò che temevamo era il prodotto proprio del pensiero.

La vita si colora aggiungendo esperienze e non togliendole. Evitare oggi di vivere una esperienza che ci agita, mette le basi per nuove paure.

La psicoterapia cognitiva è uno strumento adatto a mettere in luce le dinamiche che producono la sofferenza e aiuta ad accendere il motorino di avviamento delle proprie risorse. In seguito, però, è a se stessi che bisogna affidarsi, perché l’autonomia è uno dei carburanti della felicità