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Desidero affrontare una questione vecchia quanto il mondo, sempre attuale, mai risolta in modo definitivo. La necessità di vivere nel momento presente, per non farsi fagocitare dall’ansia. Come tutti possiamo sperimentare, sia il passato che il futuro hanno la capacità di evocare emozioni positive e negative. Le preoccupazioni per il futuro e l’ansia sono in strettissima relazione. Chi scrive, naturalmente, non è esente dagli scivolamenti in avanti nel tempo, con i sentimenti che ne derivano. Nel mio quotidiano confronto professionale con altre persone, riscontro notevoli differenze di atteggiamento verso il futuro.

Per molte persone è spontaneo vivere nel presente e lasciare che il futuro si dipani di momento in momento. Per queste persone il futuro esiste ma rimane lontano dai pensieri, come se non esistesse, e lo conosceranno quando, e se, si presenterà. Da loro provo ad appendere l’arte di stare nel presente. Il futuro, un concetto che rappresenta ciò che non c’è ancora, e forse non ci sarà mai, spaventa e limita la vita, o ne peggiora la qualità.

Penso che ciascuno di noi abbia delle ragioni per guardare al futuro avendo la consapevolezza che esso riserverà anche, ma non solo, delle tribolazioni e delle sofferenze. Tutti, infatti, sappiamo che la vita, le relazioni, i progetti, e tutto ciò che costituisce la nostra esperienza, è destinato a mutare. Il cambiamento è il tema centrale intorno al quale si generano le paure e l’ansia. Dentro il cambiamento è possibile inserire tutto, perché tutto quello che esiste è destinato a cambiare e a finire nella forma che conosciamo.

La salute e la vita propria e delle persone care, il lavoro, le vacanze, le relazioni affettive, un periodo di tranquillità, un progetto. Accettare che quanto scritto sopra sia inevitabile è fondamentale ma davvero difficile per molte persone. Le esperienze della vita, l’avanzare dell’età, la nascita di un figlio o la semplice presa di coscienza del passare del tempo, mettono in contatto con l’ineluttabilità del limite che ogni aspetto della vita porta con sé.

Ricordiamo però che le emozioni negative che stiamo provando in questo momento, passeranno esattamente come i momenti belli. Una speranza che il buio non sia per sempre. Scegliamo il livello massimo di preoccupazioni che siamo in grado di sopportare, poi arrendiamoci e viviamo in questo momento. Si apriranno gli occhi su quello che ci circonda, regalandoci un momento di alleggerimento dalle tensioni interne. Non abbiamo energie per tenere in mente tutte le cose che ci preoccupano. Quindi lasciamole allontanare. Le ritroveremo al momento opportuno se così dovrà essere, ma almeno avremo vissuto e non saremo soltanto esistiti.