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Il rapporto tra la nostra mente e il nostro corpo, nel senso di una mente che con la sua attività influenza lo stato di salute del corpo, è divenuta negli ultimi anni una certezza anche per la medicina occidentale. La meditazione non si sostituisce ai farmaci ma predispone il corpo farli agire nel miglior modo possibile, senza fare azione di resistenza. La mindfullness  è considerata come uno strumento utile per la prevenzione e la cura di numerose forme di sofferenza. In particolare trova applicazione nella prevenzione e cura dell’ansia.

Mindfullness, ovvero attenzione consapevole, intenzionale e non giudicante alla propria esperienza nel momento in cui essa viene vissuta. In altre parole vivere qui e ora e non nel passato (rimpianti, malinconie ecc.) o nel futuro (previsione e tentativo di controllo di ciò che potrebbe accadere). Rimanere nel presente è difficile in quanto non siamo stati educati a farl. L’uso della mente è straordinario e piacevole ma nasconde dei rischi per chi rimane lontano dal qui, in questo luogo, e ora, in questo preciso momento. Ricordo una canzone di Lucio Battisti che citava la mente e i suoi tarli; proprio così, i tarli dell’oscillazione tra passato e futuro.

La meditazione può diventare per l’uomo moderno, lo strumento di riparazione di se stessa, lo strumento più intelligente che si possa immaginare perchè consente all’uomo di riparare se stesso. Il sogno di una intelligenza perfetta in una mente perfetta, dovrebbe prevedere proprio la capacità autoriparatoria, la capacità di guarire se stessi.