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Perdono, dal latino medievale, perdonare, è composto da per = completamente, portare a compimento, e donare = donare – originatosi cambiando il prefisso dicondonare. Il perdono è il massimo dono, il dono più grande. Il perdono è la cessazione del sentimento di risentimento nei confronti di un’altra persona; è quindi un gesto umanitario con cui, vincendo il rancore, si rinuncia a ogni forma di rivalsa, di punizione o di vendetta nei confronti di un offensore. Per estensione ha il valore d’indulgenza verso le debolezze o le difficoltà altrui, oppure di commiserazione o di benevolenza.

Il perdono libera l’anima e cancella la paura. (Nelson Mandela)

Nel cristianesimo, perdono è anche la remissione dei peccati, l’assoluzione delle colpe che Dio accorda quando il peccatore pentito riconosce, confessa e abbandona il suo peccato (Wikipedia). Ho riportato anche la parte di definizione riferita al cristianesimo per focalizzare l’attenzione su pentimento, riconoscimento, confessione del tradimento e rinuncia a reiterare il comportamento. Il perdono coincide con la fine del risentimento verso un’altra persona. Spesso, peraltro, il perdono dovrebbe riguardare noi stessi quando, rimproverandoci di non essere adeguati, rivolgiamo al nostro interno rabbia e altri sentimenti distruttivi. La richiesta, fatta a noi stessi di essere perfetti, è indotta culturalmente e diventa nostra al punto tale da farcela vivere come regola che impedisce di riconoscere con indulgenza i nostri limiti.

Il perdono è la qualità del coraggioso, non del codardo. (Gandhi)

Perdonare un tradimento non implica riconciliarsi al punto di continuare una relazione come se nulla fosse accaduto. È possibile, se sostenuti dal sentimento, cercare insieme di comprendere le ragioni che hanno spinto a tradire. Serve molta consapevolezza e onestà per riconoscere che, se un partner si sentiva trascurato e lanciava dei messaggi, l’altro probabilmente si era distratto, o dava per scontata la sua presenza. In questo caso la responsabilità andrebbe condivisa, riconoscendo in modo onesto i propri errori o disattenzioni. Va considerato che tra le ragioni che spingono a tradire, ci sono anche spinte individuali  prive di vere e proprie difficoltà della coppia. Motivazioni al tradimento sono la ricerca di piacere sessuale supplementare e difficilmente ottenibile con il/la partner, bisogno di riconoscimento attraverso la seduzione, esercizio del potere, ricerca di conferme sulla propria potenza sessuale o sulla propria capacità seduttiva, o bisogno di trasgressione.

Lungi dal giustificare il tradimento, ma con l’intento di comprenderlo, mi soffermo sul bisogno soggettivo di trasgredire, di andare oltre le regole con comportamenti in grado di stimolare le fantasie. Talvolta, le fantasie erotiche dei partner si allontanano col passare del tempo. I bisogni di ulteriore esplorazione dei territori del piacere si arrestano per uno dei partner mentre continuano a rimanere desti per l’altro. Le richieste di esplorazione, quando vengono frustrate, finiscono temporaneamente nell’armadio ma, col tempo, si faranno risentire. Nella testa di chi è curioso della sessualità, le fantasie continueranno ad esserci e cercheranno di essere soddisfatte. La razionalità limiterà le pulsioni, ma non sempre ne sarà capace. Solo un compromesso tra i partner, un punto di incontro tra il bisogno di curiosare e il tranquillo ripetersi della routine, può consentire che le fantasie vengano incanalate. Due persone che si scoprono differenti dal punto di vista della curiosità devono venirsi incontro per non costringersi a negare parti di sé o, al contrario costringersi a comportamenti sessuali eccessivamente sgraditi.

Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più. (Oscar Wilde)

È importante riconoscere, inoltre, che l’amore può finire, a causa dei diversi percorsi che talvolta i compagni si trovano a seguire, a seguito dei cambiamenti che possono intercorrere in una persona e che sono incompatibili con il precedente modo di stare in coppia, oppure perché le basi di partenza non erano sufficientemente solide. Invito a non dare credito a ragioni esterne quali l’interferenza delle famiglie di origine o a problemi di lavoro ed economici. I problemi provenienti dall’esterno sono il pane quotidiano di una coppia solida e vengono affrontati insieme cercando soluzioni condivise. È il modo di comunicare, la condivisione dei valori fondamentali, il desiderio di trovare una soluzione accettabile da entrambi e la voglia di stare insieme, che permettono di affrontare le difficoltà. Analizzando le ragioni di un tradimento, entrambi i partner hanno il dovere di riconoscere la propria parte di responsabilità di quanto successo. Sembrerebbe tutta colpa di chi ha tradito la fiducia, ma non è così. Chi è stato tradito potrebbe non aver prestato attenzione ai segnali lanciati dal/dalla partner nel corso del tempo. Non mi ascolti, non mi cerchi, non vuoi capirmi, non mi difendi quando i tuoi genitori mi attaccano, non mi sento apprezzato/a, non mi sento stimato/a stai sempre zitto/a. Messaggi di questo tipo, se trascurati, generano frustrazione, solitudine e dubbi sull’amore e, col tempo, il bisogno di riconoscimento e di vicinanza affettiva possono condurre fuori dalla coppia.

Soltanto chi è forte è capace di perdonare. Il debole non sa né perdonare né punire. (Gandhi)

In altri casi, può risultare più semplice, stimolante e gratificante cercare all’esterno della coppia senza passare attraverso il tentativo di ottenere soddisfazione dal/dalla partner abituale. Come intuibile e sperimentato da ciascuno nella propria vita, le situazioni che si possono generare sono molteplici. Il perdono, invece, è uno solo; si può perdonare oppure mantenere il rancore. La scelta riguarda la nostra vita, il nostro benessere, il nostro sentirci liberi di continuare l’esistenza lasciando andare la presa. Vendicarsi, avere ragione, punire, rinfacciare, odiare o altro di simile, non renderà la nostra vita futura migliore. Perdonare non implica necessariamente ricominciare con la stessa persona, lasciando perdere il passato. Il perdono libera innanzitutto noi stessi dai sentimenti negativi e ci spinge verso un nuovo inizio privo di lacci con il passato.

Errare è umano, perdonare è divino. ( Alexander Pope)

Nel caso che la relazione continui, solo il perdono profondo consentirà il nuovo inizio, su basi più solide perché generate dal dialogo e dalla comprensione di quanto successo. Sarebbe totalmente privo di senso perdonare per poi far pagare il conto del torto subito. Perdono vuol dire sentirsi liberi dal risentimento ed è la sola condizione affinché un rapporto continui in modo appagante e sincero. L’amore pretende la libertà  dai sentimenti negativi, ovvero incondizionato come quello che si sperimenta verso un figlio.  Privo di se e di ma. Ti amo, non perché mi prometti di non farlo più, ma perché mi sento sicuro del mio sentire e del mio comprendere le tue ragioni.

I figli iniziano amando i loro genitori, in seguito li giudicano. Raramente, se non mai, li perdonano. (Oscar Wilde)

Ritengo che i figli che trovano la forza di perdonare ai genitori i presunti torti subiti, sperimenteranno la gioia e la tenerezza di essere insieme e non divisi e contrapposti. La stessa cosa avviene dopo il perdono profondo di un tradimento.

Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono. (Karol Wojtyla)

Il lettore si chiederà come fare a perdonare. Scrivete su un foglio la storia del vostro amore tradito, esprimendo tutto il dolore, la rabbia, il senso di ingiustizia e qualche espressione del vostro peggiore sentimento. Poi piegate il foglio, recatevi sulla riva di un fiume, salutatelo con dolcezza, stringetelo tra le mani per qualche istante e poi lasciatelo alle acque che lo condurranno al mare. Se arrivano le lacrime lasciatele scorrere insieme alle acque del fiume. Avrete fatto un buon funerale al tradimento, e potrete ripartire da dove deciderete di farlo.

Per concludere, in linea con l’argomento, Caterina Caselli, in una celebre canzone, sottolineando che il travaglio di chi ha tradito e chiede perdono è doloroso quanto, e forse più, di quello di chi è stato ferito cantava

Perdono, perdono, perdono…io soffro più ancora di te! Diceva le cose che dici tu. Aveva gli stessi occhi che hai tu. Mi avevi abbandonata ed io mi son trovata a un tratto già abbracciata a lui.

Perdono, perdono, perdono…il male l’ho fatto più a me! A volte, piangendo, non vedi più. Da come ha sorriso, sembravi tu. Di notte è molto strano, ma il fuoco di un cerino ti sembra il sole che non hai!