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La teoria dei giochi, risalente al 1944 (von Neumann, Morgenstern) descrisse il tentativo di ridurre in termini matematici il comportamento umano quando si tratta di spartirsi vinciteo risorse. Successivamente, John Nash, restrinse il campo di studi ai giochi non cooperativi, nei quali i partecipanti non possono accordarsi sulle mosse da fare. In psicologia la teoria dei giochi ha trovato applicazione nello studio del comportamento strategico degli individui e per comprendere come vengano prese le decisioni. Axerold (1985) descrive due tipologie di giochi: 1) giochi a somma zero e 2) giochi a somma diversa da zero.

Nel primo caso la vittoria di uno corrisponde alla sconfitta dell’altro (tutti i giochi che prevedono la competizione e l’esito contempla un vincitore e uno sconfitto), mentre nel secondo caso i partecipanti vincono insieme o perdono insieme. La sopraffazione dell’altro in un gioco a somma diversa da zero, conduce inevitabilmente alla sconfitta di entrambi. Il successo, di entrambi, può essere raggiunto esclusivamente con la cooperazione, la riduzione della preminenza di ogni partecipante a favore di un obiettivo comune e condiviso. Le relazioni di coppia sono giochi a somma diversa da zero, e la sconfitta di uno coincide con la sconfitta dell’altro e della coppia. Molte relazioni di coppia vedono i partecipanti comportarsi come se si trattasse di un gioco a somma zero, nel quale è fondamentale vincere sconfiggendo il partner.

Sentirsi superiori, comandare, cercare la ragione o sentirsi come padroni del destino della coppia, sono atteggiamenti che producono rapporti asimmetrici simili a quelli tra servi e padroni. Liotti (2005) descrive, tra i Sistemi Motivazionali Interpersonali (SMI), il sistema agonistico, finalizzato alla definizione del rango sociale. Il rango consente un preciso ordine di accesso alle risorse e risulta fondamentale per dare ai portatori del patrimonio genetico più adattativo, maggiori probabilità di sopravvivenza. La coppia è una entità composta da due soggetti ed esiste come organismo da essi composti. In presenza di competizione, gli organismi possono fagocitarsi reciprocamente decretando la fine della diade. Il gioco a somma zero, o agonismo all’interno della coppia, produce sottomissione, escalation conflittuale, violenza e autodistruzione dell’organismo coppia.

L’evoluzione degli organismi raggiunge il massimo adattamento in presenza di collaborazione piuttosto che di competizione. Conflitto e guerra producono distruzione sociale e non si capisce come potrebbe essere diverso il risultato nelle coppie. Assumere una mentalità cooperativa significa non essere invidiosi del successo degli altri perché ciò non ci danneggia in alcun modo; gli invidiosi, oltre a farsi il sangue cattivo, sembrano preoccuparsi maggiormente di danneggiare gli altri che di raggiungere i propri obiettivi, non riescono a vincere per se stessi o con gli altri, ma solo contro gli altri. (Fenelli, Lorenzini, 1991) La felicità dei componenti la coppia dipende dall’atteggiamento cooperativo e dalla sincera felicità di fronte al successo del partner.

Assistere alla felicità, all’evoluzione personale e al raggiungimento di importanti obiettivi da parte del proprio partner, è il successo di entrambi: Per essere felici, occorre percepire la serenità nella coppia, sentirsi supportati, non giudicati, non ostacolati, né esplicitamente che in modo subdolo. La decisione di vivere la dimensione di coppia, auspico che venga presa per migliorare la propria e l’altrui vita. La sola condizione per raggiungere questi obiettivi è giocare insieme, non per sconfiggere l’altro, ma per vincere insieme.

Non posso, a questo punto, che augurarmi che questa logica sia perseguita anche all’esterno della coppia, nel condominio, quartiere, città, nazione, continente, pianeta, universo.

Vincere insieme o perdere tutti.